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TSRBO gct b esercitato , il debbo a Coluccio; se ho letti 7 studiati e intesi i Poeti, gli Oratori e tutti gli altri scrittori antichi, il debbo a Coluccio. Niun Padre amò mai un suo figlio con tenerezza uguale a quella che per me egli avea. Egli ingannato dal suo amore stesso diceva che il mio ingegno era così disposto per tali studi, che s io avessi voluto divertire altrove, ei mi avrebbe preso per mano, e rimessomi a forza sul primo sentiero (Epist. t. 17 p. 45). il Lenfant che ha pubblicata una sua lettera intorno a Coluccio (Bibl. Germ. t 2 , p. 112), in cui della vita di questo illustre scrittore ci dà assai poche e poco esatte notizie, sospetta che con due Leonardi Bruni fosse egli congiunto in amicizia, uno giovane, l’altro vecchio. Ma non fa bisogno di grande studio per vedere la frivolezza delle ragioni ch’ei reca a conferma del suo sospetto, nè fa bisogno ch’io mi trattenga qui a confutare un dubbio che non ha fondamento di sorta alcuna. XXIII. Un uomo che nel poetare latinamente era creduto uguale agli stessi antichi e più eccellenti poeti, parea ben meritevole dell’onore della corona. E nondimeno, comecchè altri abbiano scritto diversamente, è certo, per testimonianza di tutti gli scrittori di que’ tempi, che questo onore non gli fu conceduto che dopo morte. La maniera però con cui di questo fatto ragiona Luca da Scarperia monaco vallombrosano e scrittore contemporaneo, sembra indicare che i Fiorentini più innanzi alla morte di Coluccio ottenessero dall’imperadore la facoltà di onorarlo del poetico alloro, ma che,