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Q20 LIURO degli altri scrittori di questi tempi, è certo però, che tanto è diverso da quello di Cicerone nella prosa, e ne’ versi da quel di Virgilio , quanto appunto è diversa una scimia da un uomo. Non gli si può però negare la lode di aver avuta un’erudizione vasta e moltiplice, che rarissima era a que’ tempi j e i diversi argomenti, di cui egli tratta e nelle sue lettere e nelle altre sue opere, ci fan vedere quanto diligente studio avesse egli fatto sugli antichi scrittori. Giorgio Stella storico genovese, di cui parleremo nel tomo seguente, essendo dubbioso qual opinione seguir dovesse intorno alla fondazione della sua patria, ne scrisse a Coluccio, cui dice uomo eloquentissimo, e nella storia, nell1 arte rettorica, nell’eleganza non inferiore ad alcuno de’ tempi suoi (Script rer. itaL vol 17, p. 955) j e ci ha conservata parte della risposta che ne ebbe, in cui Coluccio saggiamente corregge l’errore di Jacopo da Voragine che, su un passo di Solino non ben inteso, avea attribuita a Giano la fondazione di quella città. E più altre pruove si potrebbono qui recare della erudizion non comune ch’egli avea acquistato studiando. Della stima in cui egli era nella sua patria, saggiamente si valse a fomentare e ad accendere sempre più gli studi delle scienze e delle belle arti. Leonardo Bruni fra gli altri , a cui egli procurò ed ottenne il posto di segretario apostolico, confessa di essere a lui debitore di tutto il progresso che fatto avea nelle scienze. Se io, dice, ho appresa la lingua Greca, il debbo a Coluccio ,• se nella Latina mi sono non mediocremente