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()i6 unno F rancesco Bruni nella carica di segretario apostolico presso il pontefice Urbano V. Ne abbiamo una indubitabile pruova nella lettera che il Petrarca scrisse in quest’anno al suddetto Francesco (Senil l 11, ep. 2), in cui così gli dice: Colutium, cujus me verbi s salutastiy ut salvare jubeas, preco, et talem tibi operum participem obtigisse gaudeo. E eli1 egli fosse in quest1 anno medesimo al seguito della corte romana , cel mostra una sua lettera scritta da Viterbo, ai 19 di giugno, a Niccolò da Osimo# protonotario apostolico, in cui gli manda alcuni versi da incidersi nel sepolcro del Cardinal Niccolò Capocci morto appunto in quell1 anno. Essa è stata pubblicata dal Baluzio (Miscell, t. 3. p. 108, ed Luc.). A quest1 anno medesimo riferisce l’ab. de Sade (Mem. pour la vie rie Petr. t. 3, p. 732) una lettera che il Petrarca scrisse a Coluccio (Senil l. 11, ep. 4) ringraziandolo di quella eli1 egli aveagli inviato, e lodandone l’eleganza con cui era scritta, ma insiem confondendosi delle lodi di cui avealo onorato. Molti fra’ moderni scrittori aggiungono ch’ei fu ancora segretario di Gregorio XI, successore di Urbano. Ma non solo di ciò non trovasi pruova alcuna, ma anzi noi raccogliamo il contrario da un1 altra lettera da lui scritta da Lucca, a’ 20 di gennaio del 1371, al medesimo Francesco Bruni, e pubblicata pur dal Baluzio (l. cit). In essa ei parla della morte di Urbano V, di cui riprende l’abbandonare che avea fatto di bel nuovo l’Italia, si rallegra col Bruni dell’elezione di Gregorio XI che a lui avea confermato l’impiego di segretario;