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gio LIBRO sopradetto ab. Mehus (//>.)• Nel titolo di essa si legge: Insigni viro Magistro Jacobo Allegretto Mantuano; la qual ultima parola o deesi attribuire ad error del copista , o forse da Coluccio fu usata, perchè f Allegretti abitasse a quel tempo in Mantova. Io non so se Coluccio traesse alcun frutto dalle sue lettere; e se l’astrologia era per f Allegretti, come per tanti altri, sorgente feconda d’oro, è difficile ch’egli la rimirasse come arte inutile. Il cav. Marchesi racconta che per essa egli avvertì Sinibaldo degli Ordelaffi, signor di Forlì, di una congiura ordita a privarlo di vita , e che prevedendo la morte che a se medesimo soprastava, fuggissene a Rimini. Io non so quai monumenti recar si possano a pruova di questi fatti; ma è certo che Jacopo colla sua scienza astrologica non seppe impedire la prigionia del medesimo Ordelaffo che l’an 1385 fu dai suoi nipoti privato del dominio di Forlì, e chiuso in carcere (Annoi, foroliv. Script. Rer. ital. voi 2 2, p. 19 j). Assai più che per f osservazion delle stelle, deesi lode a Jacopo pel coltivar ch’egli fece la poesia latina. Coluccio, nella lettera poc’anzi accennata, lo chiama uomo di ardente ingegno, e ne loda al sommo alcune egloghe ch’egli gli avea trasmesse. Queste or più non si trovano. Solo il Tommasini ne cita due altri componimenti in versi latini, uno intitolato Faltcrona, f altro ad Ludovicum Hungariae Regem) scritto fanno i3j)o, clic si conservavano manoscritti nella libreria de’ Canonici laterani di Verdara (Bibl. Patav. MSS. p. 23). Io credo però, che debbasi nel titolo del secondo componimento