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908 LIBRO intitolati: Versus Francisci Organistae de Florentia; e il loro stile non è di molto inferiore a quello delle poesie latine del Petrarca. XVI. L’altro poeta fiorentino fu Domenico di Silvestro. Nelle Vite degli illustri Fiorentini, scritte da Filippo Villani, e pubblicate dal conte Mazzucchelli, non trovasi menzione alcuna di questo poeta. Ma nell’originale latino se ne ha l’elogio che è stalo posto in luce dall’abate Mehus (l. cit p. 326). Esso però non è altro appunto che un semplice elogio, e niun’altra notizia ci somministra, se non che Domenico fu figliuol di Silvestro, e di nascita plebea e vile, ma che col sapere egli uguagliossi a’ più ragguardevoli cittadini. Ei ne parla come di uomo tuttor vivente, e ne accenna due opere, una in prosa in cui egli descrive ampiamente l’isole tutte di tutti i mari, l’altra in versi, cioè sette egloghe. La prima, che da alcuni per errore è stata creduta scritta in versi, conservasi manoscritta nella real biblioteca di Torino (Cat Bibl. reg. taurin. t 2, p. 113, cod. 494)• Le sette egloghe, insieme con più altre poesie latine di Domenico, si conservano nella Laurenziana di Firenze; e di molte di esse ci ha dato un saggio il sopraddetto ab. Mehus (l. cit p. 327), il quale da alcune carte fiorentine raccoglie che questo poeta fu insieme notajo , e che di lui si trova memoria dall’anno i364fiuo al 1407, oltre il qual tempo è probabile ch’ei non molto sopravvivesse. Altre notizie di Domenico si posson vedere presso il medesimo autore. Il celebre Francesco Redi conservavano