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TERZO 85^ signori assoluti di qualche paese (a). Tale non era certamente Francesco; e io credo che que’ versi debbano intendersi di alcuno della famiglia de’ Malaspina, ch’erano fin d’allora signori di molte terre nella Lunigiana (b). Di lui insieme e di Sennuccio ha fatta onorevol menzione il Petrarca nel suo Trionfo d1 Amore, annoverandoli tra’ più illustri poeti: Sennuecio e Franeeschin che Jur sì umani, Come ogn’uom vide. Cap. 4* Poche però sono le rime che di lui ci son pervenute, delle quali si può vedere un’esatta notizia presso il co. Mazzucchelli. L. Abbiamo ancora una lettera in prosa (Famil. l. 7, ep. 18) e un’altra in versi (Carm. l. 2, ep. 14), scritte dal Petrarca a Lancellotto cavalier piacentino. La seconda altro non c’insegna se non che Lancellotto, benchè assai pregiasse i poeti e la poesia, erasi nondimeno in certa occasione lasciato condurre a dirne male; ma che poscia avea conosciuto e confessato il suo errore. Nella prima, che fu scritta l’anno 1348, come raccogliamo dalla risposta che il Petrarca gli fa, avea Lancellotto pregato il Petrarca a compir finalmente e a pubblicare la tanto aspettata sua Africa; e inoltre aveagli sinceramente scoperta la passione d’amore da cui era travagliato, e gli avea (a) Anche questo errore è stato confessato dall7 abate de Sade nella sua Apologia ms. (b) Vivea anche a que’ tempi un marchese Franceschino da Dallo, ucciso in battaglia l anno r313 (Script. Rer. ital. voi. io, col. 521), e panili perciò ora più verisimile che di lui parli Sennuecio.