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SECONDO 53l) tmae filine quondam Domini dr Bononia Archidoctoris Decretorum legga Filias, j>’Hiacquondam Domini Joannis Gozzadini.Il Facciolati attribuisce a Bettina patav. pars 1. p. 35)ciò che abbiam veduto da altri narrarsi di Novella, cioè che essa invece del padre tenesse talvolta scuola; e ne reca in pruova l’autorità di Giulio Cesare Croce poeta del secolo xvi. Ma questo poeta, oltre l’esser troppo lontano dai tempi di cui ragiona, si mostra anche non troppo bene istruito, chiamandola Bettina pur del Sangue Calderino, mentre è certo ch’ella fu figlia di Giovanni d’Andrea. IX. Benchè Giovanni avesse, come si è veduto , non iscarso numero di figlioli, volle, adottar nondimeno Giovanni Calderini, comej colla testimonianza di Giason del Maino e dell’abate Palermitano prova il Panciroli. Il che egli fece probabilmente per dargli agio e maniera di coltivare l’ingegno, cui dovette in lui conoscere non ordinario, come di fatti si dié a vedere, essendo giunto egli pure a gran nome m ila scienza de’ Canoni, come or ora vedremo. Giovanni d’Andrea non solo salì in altissima stima, sicchè fu creduto comunemente il più dotto canonista de’ tempi suoi; ma raccolse ancora non poche ricchezze, di che fan testimonio e le spese da lui fatte nell’abbellire la chiesa di s. Maria Rotonda de’ Galluzzi, come abbiam veduto poc’anzi , e il donar ch’egli fece l’anno 1333 il fondo su cui fabbricare la chiesa della Certosa di Bologna; intorno a che veggansi i monumenti citati dal co. Mazzucchelli. A questo scrittor medesimo io rimetto chi brama un’esatta notizia