Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/345

TERZO 049 scritte , mancando questo, cadono a terra; come l’averlo il Petrarca esortato alla guerra, il che conviene al Delfino soprannomato, e l’averlo consultato sul luogo in cui dovesse prender la laurea, di che egli scrisse non già a Tommaso, ma al Cardinal Colonna. In una lettera, che il Petrarca scrisse quando ne udì la morte (l. 4* ep. 4)y lo chiama giovine di rara indole , che prometteva copiosissimo frutto, e dice ch’erano della stessa età, che aveano le medesime inclinazioni, che si occupavano ne’ medesimi studj; ed è perciò probabile ch’essi si fossero conosciuti nell1 università di Bologna, ove certamente avea studiato Tommaso, come vedremo fra poco affermarsi dallo stesso Petrarca. Sembra ch’ei fosse povero, poichè il Petrarca con lui si scusa, se non può mandargli sovvenzion di denaro, come l’avea richiesto (ib. L 3, ep. 14), e in altra lettera < ib. l 4) ep 8) gli manda parte d’alcuni doni ch’egli avea ricevuti, scrivendogli che si lusinga che essi saranno opportuni; nè io so onde abbia tratto lo Squarciafico ciò ch’ei racconta nella Vita del Petrarca , cioè che Tommaso gli donasse denaro per far il viaggio da Bologna in Avignone. In un’altra scritta poco prima del viaggio ch’ei fece alla corte del re Roberto, si conduole con lui il Petrarca (L 1 ep. 1), che stando in Sicilia, paese nimico a quel principe, non possa andarne alla corte e godervi della protezione e della munificenza di quel sovrano. i diversi argomenti, de’ quali ragiona con lui nelle sue lettere il Petrarca, cel mostrano uomo dotto e versato in più generi di