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TERZO 8ll costrìnse il Petrarca a tornare un1 altra volta a Venezia Tanno poiché il Carrarese desiderò ch’egli vi accompagnasse suo figlio, nè egli potè negarlo a un sì splendido suo protettore , qual era Francesco. Il Petrarca fu destinato in quest’occasione ad arringare il senato; ma la maestà di quell’augusta assemblea turbollo per modo, che spossato, com’era, dalle fatiche e dagli anni non ebbe forza a parlare, e convenne rimettere il discorso al dì seguente in cui il tenne con più felice successo (Chron. Tarvis.Script Rer. ital vol 19, p. 751). Tornato il Petrarca a Padova e alla sua villa d’Arquà, vi passò in continua languidezza senile gli ultimi mesi di sua vita fino alla notte seguente a’ 18 di luglio del 1374 nella quale sorpreso da apoplessia, o, come altri forse più probabilmente scrivono, da epilepsia, fu la mattina seguente trovato morto nella sua biblioteca col capo appoggiato su un libro. Questa, nelle diversissime circostanze con cui da molti, anche antichi scrittori, si narra la morte del Petrarca , sembra la più verisimile; di che veggasi, oltre le Memorie dell’abate. de Sade (t 3 , p. 798, ec.), la prefazione premessa dall’abate Lazzeri alle Miscellanee da lui pubblicate (t 1 , p. 119). Galeazzo Gataro descrive la solenne pompa con cui ne furono celebrate le esequie (Script rer. ital vol 17, p. 213): Il detto corpo fu messo in Villa in un arca su la montagna del terreno di Padova, dove ad honore fu il detto corpo a seppellire Messer Francesco da Carrara Principe di Padova con il V? scovo