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aECOXDO 533 raccontali di Jacopo da Castello, a cui di fatto P attribuisce lo stesso Giovanni d’Andrea. I PP. Quetif ed Echard lo annoverano tra gli scrittori delf Orditi loro (Script. Orti.* Praed t 1, p. 62-), aifermando, sulf autorità di Lorenzo Vagliadolid domenicano, vissuto circa sessaut1 anni dopo la morte di Giovanni , che questi sul finir de’ suoi giorni entrò nel loro Ordine. Ma io non so se uno scrittore spagnuolo che afferma egli solo una cosa avvenuta in Italia sessant* anni prima , e da niun altro avvertita, possa bastare a persuadercelo; e forse ei prese equivoco al leggere che Giovanni fu sepolto nella chiesa di S. Domenico di Bologna. Ciò avvenne l’an 1348, in cui egli con moltissimi altri fu vittima della fatal peste che desolò tutta l’Italia (Script. rer. ital. vol, 18, p. 167, 409); e si può vedere presso il conto Mazzucchelli l’iscrizione onde ne fu ornato il aepolcro. VII. Non è picciola lode di Giovanni d’Andrea l’amicizia ch’egli ebbe col gran Petrarca. Abbiamo ancora tre lettere che questi gli scrisse (Famil. l. 5, ep. 7, 8, 9) in risposta ad alcuni quesiti fattigli da Giovanni, nelle quali però non trovasi circostanza e notizia alcuna degna d’essere rilevata. Oltre queste tre lettere, l’ab. de Sade pretende (Meni, poter la vie de Petr. t. 1, p. 162, ec.) che a lui sieno indirizzate due altre le quali nelle edizioni di Basilea si dicono scritte a Tommaso da Messina (Famil l. 4, ep. 9, 10). Il che se è vero, esse ci danno un’idea non troppo vantaggiosa di questo celebre canonista; perciocchè in esse egli ci vien descritto come un Tuiàboschi, Voi VI. 2