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790 unno Cristiani. Dopo aver per lo spazio di un anno abitato in Parma (a), ei fu costretto a tornarsene in Francia l’anno L ab. de Sade dice che non si sa qual motivo a ciò l’astringesse (ib. p. 37)} ma se egli avesse riflettuto a ciò eli1 egli stesso narra non molto appresso (ib. p. 46), cioè ch’ei fu uno degli ambasciadori inviati dal senato e dal popol romano a complimentare il nuovo papa Clemente VI, eletto a’ 7 di maggio di quest’anno medesimo, avrebbe in ciò trovato il motivo del ritorno del Petrarca in Francia; perciocchè io non veggo pruova che egli prima di quel tempo vi si recasse. Egli ebbe a compagno in questa ambasciata il celebre Cola di Rienzi già da noi nominato, e che poscia negli anni seguenti fece al mondo sì grande strepito; e frutto forse di quest’ambasciata fu il beneficio ecclesiastico del priorato di S. Niccolò di Migliarino nella diocesi di Pisa, che Clemente VI in quest’anno gli concedette con suo Breve pubblicato dall’ab. de Sade (Pièces justific. p. 54). Al suo ritorno in Francia ebbe il Petrarca il dispiacere di più non trovare il suo vescovo di Lombes morto qualche tempo innanzi alla sua partenza d’Italia. In quest’anno (a) Dovette il Petrarca, mentre trattenevasi in Parma * o col proprio denaro, o per dono de’ Corrcggeschi, acquistarvi una casa; perciocché in Padova conservasi un documento in cui Francesco da Brossano erede del Petrarca, agli n di decembre del 1affìtta una casa con orto e pozzo, che avea in Panna nella contrada di S. Stefano, e, come sembra, avuta a titolo della detta eredità, a un certo Jacopo del già Bussano cittudiuo parmigiano.