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786 Liuiio Roberto de’ Bardi cancelliere dell’università di Parigi, in cui pregavalo a voler ricevere lo stesso onore in quella città reale. Chi può spiegare il trasporto e la gioja del Petrarca nel vedersi invitato da due sì grandi città a ciò eli’ egli sì ardentemente bramava? Dubbioso a qual di esse dare la preferenza , ne scrisse il giorno medesimo al Cardinal Colonna (Meni, pour la vie de Petr. t 1 , p. 428&, ec) Per averne consiglio; e quindi, seguendo il parere da lui avuto e la sua medesima inclinazione , determinossi per Roma. Prima però credette opportuno di sottoporsi in certo modo a un esame che il provasse degno di tant’onore, e a tal fine egli scelse il più dotto monarca che allora avesse il mondo , cioè Roberto re di Napoli, alla cui corte egli giunse ne’ primi giorni di marzo del 1341 - Ognuno può agevolmente immaginare quale accoglienza un sì grand’uomo vi ricevesse da un sì grande sovrano. I loro ragionamenti erano sempre di lettere e di scienze; e come il! Petrarca di questa occasione si valse ad istillare nell’animo di Roberto stima ed amor de’ poeti e della poesia , a cui egli non erasi mai applicato, così Roberto mostrò desiderio che il Petrarca gli dedicasse la sua Africa, come infatti egli fece, benchè il re morisse prima di vederla compita. L’esame a cui Roberto lo sottopose, non per assicurarsi del saper del Petrarca , ma per dargli campo di farne pubblica pompa, durò tre giorni, e ne furono argomento i discorsi d’ogni maniera di scienza, che il Petrarca tenne innanzi a tutta la corte; dopo i quali Roberto dichiarollo solennemente degno