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TERZO 785 onore conferito ad alcun poeta. Al primo risorgimento delle scienze e dell’arti, nel secolo XIII, si vide ancora risorgere in qualche modo questa onorevole cirimonia, e noi ne abbiamo veduto nel quarto tomo di questa Storia qualche esempio; e altri ne vedremo fra poco, che prima ancor del Petrarca furono coronati. Ma niuno ricevuto avea la corona nel Campidoglio, e con quella solenne pompa che anticamente era in uso. Il Petrarca, che per una parte non era insensibile alle lusinghe di una sì gloriosa coronazione, e per l’altra desiderava assai di veder Roma risorta all’antica grandezza, già da lungo tempo bramava di giugnere a questo onore , e a ciò singolarmente indirizzava i suoi studi e le erudite sue fatiche. Chi crederebbe che ad accendere nel cuore del Petrarca un tal desiderio non poco contribuisse il nome della sua Laura, e che più dolce gli riuscisse il pensiero della corona , perchè ella doveva esser di lauro? E nondimeno così confessa egli stesso, colf amabile sua sincerità, ne’ suoi dialogi con S. Agostino , nei quali introduce il Santo che gli rimprovera cotal debolezza (Op. t 1, p. 403). Così la sua passione medesima rendevalo più ardente ne’ suoi poetici studj, e facealo usar d’ogni sforzo per giugnere a quell’onore a cui aspirava. XXVIII. Mentre ei si occupava in un tal pensiero, ecco giugnerli improvvisamente a’ 23 d’agosto agosto 1340, lettera dal senato romano, in cui egli era invitato e caldamente esortato a venirsene a Roma a ricevervi la corona d’alloro, e poche ore appresso un’altra lettera di