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<776 LIBRO amo; amo sforzatamente; amo piangendo e sospirando , e provo in me quel detto di Ovidio: Odero, si potero; si non, invitus amabo. Non è ancor passato il terz anno, dacché quella rea e perversa passione, che solo tutto mi occupava e mi regnava nel cuore, ha cominciato a sentire una nemica che la combatte; e già da gran tempo esse sono in guerra tra loro. Quindi, dopo aver dette più altre cose su questo argomento, e dopo aver fatta menzione del libro delle Confessioni di S. Agostino, che da Dionigi avea ricevuto, e che sempre portava seco, conchiude: Tu vedi adunque, Padre amantissimo, come io non voglia nasconderti cosa alc una; mentre non solo sinceramente ti espongo tutta la mia vita, ma tutti ancora i miei pensieri, pe’ quali prega Dio, di grazia, eh1 essi una volta si rendano stabili e fermi, e che, dopo essersi instabilmente aggirati per tanto tempo fra tanti oggetti, si volgano finalmente a quello eh’ h il solo, vero, stabile e certo bene (Famil. l. 4? ep. i). XXIV. Fra i mezzi che il Petrarca usò a combattere la sua passione, uno fu il frequente viaggiare per allontanarsi dall1 oggetto cui gli pareva di non poter non amare , e cui non poteva amare senza sentirsi il cuore agitato e sconvolto. E di questo mezzo perciò ancora valeasi volentieri , perchè era adattato a secondare la sua avidità di apprendere quanto potea sapersi, e conforme a una certa sua impazienza che non lasciavalo fissar soggiorno stabile in alcun luogo. L’anno i33o andossene