Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/265

TERZO 769 sarebbon divenuti inutili, se finalmente non avessi amato meglio di offendere alquanto gli sguardi altrui , che di rovinarmi i nervi e gli articoli (Variar. ep. 28). Cosi egli prosiegue rammentando al fratello l’antica lor vanità, e la soverchia cura che prendevano nell’ornarsi. Con tali disposizioni non è maraviglia che il Petrarca avvenutosi in una donna, che a lui parve di non più veduta bellezza , ne avvampasse d’amore per modo, che per ventun anni gli si mantenne viva la fiamma in seno, nè potè per quanto si adoperasse, sopirla ed estinguerla. XXII. Chi fosse la Laura del Petrarca, si è lungamente disputato da molti ne’ secoli addietro. Alcuni, a’ quali par che i poeti non sappian parlare e scrivere che in senso allegorico , pretesero che il Petrarca non fosse innamorato che della sapienza, e ch’ella fosse la Laura tanto da lui celebrata. Questa opinione era stata sparsa da alcuni fino ai tempi dello stesso Petrarca , come veggiam da una lettera ch’egli scrisse a Jacopo Colonna vescovo di Lombes (FamiL l. 2, ep. 9), il quale su ciò avea con lui scherzato. Ma non giova il trattenersi nel confutare tai sogni. Alessandro Vellutello, che nel secolo xvi fu uno de’ più accreditati comentatori del Petrarca, andossene a bella posta in Avignone per ricercar notizie di Laura; ed avvenutosi, com’egli stesso racconta nella Vita del Petrarca, in Gabriello de Sade, questi volle persuadergli che Laura fosse figlia di Giovanni de Sade, e che essa vivesse fra il 1360 e il 1370 j ma il Vellutello veggendo che quest’epoca non combinava con ciò che nelle sue rime