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53o LIBRO maestri, nel Diritto civile, Martino Sulimano e Rìccardo Malombra; ed è certissimo che nel canonico fu istruito da Guido da Baiso. Egli stesso 1 ne parla più volte, accennando di essere stato da lui esortato a tenere scuola di Canoni: e degne singolarmente d’essere qui riferite sono i le seguenti parole (Init l. VI Decret): ReveU rendi ss imo patri, sub cujus umbra quiesco et | doctor sedeo licet indignus, domino Guidoni 1 de A bay sio Arehidiacono Bonon. e cujus scriptis et dictis, quae non in glosas recipio sea in j textum9 et maxime lectura per ipsum super li- | bro Decretoruni no\>iter compilata, infrascripta I collegi, ec. VI. Prese dunque Giovanni d’Andrea a te- a a nere scuola di Canoni nell’università di Bologna, I le PAlidosi afferma che ciò avvenne l’anno x3oi j (Dott. bologn. p. 97). Secondo il Ghirardacci I però (Stor, di Bol. t. 1, p. 5o4) > che cita i libri 1 delle pubbliche Riformagioni, ei fu nominato a I quella cattedra l’anno i3o7 (a). L’anno 1313 I (a) Il sig. conte Fantuzzi non fissa in qual anno Gio- 1 vanni cominciasse a insegnare #in Bologna. Ma osserva I eh’ei professò a Padova insieme con Oidi ado da Ponte; 1 e poiché sappiamo che questi fu in Padova circa il i3io, I cosi convien dire che non sia ito molto lontan dal vero 1 il Ghirardacci che ne fissa la lettura al i3o7 , e che I poco appi esso passasse a Padova, Ei fu poscia, ad I istanza degli scolari, richiamato a Bologna, non si dice I in qual anno; ma certo ei vi era fin dal 1316, come I il suddetto conte Fantuzzi dimostra, ed ei vi era anche nel 1326, come ci mostra il documento della fon- I dazione di un collegio, fatta ivi in quell’anno da Guglielmo da Brescia (Marini, degli Archiatri pontiJ\ t. 3 , p.37).