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762 LIBRO quella nazione (l. 4 y c- 17) > come della provenzale , in cui fa ragionare un pellegrino Romeo, nel qual s’incontra per via (ib. c. 21). Ma di poeti di serio e grave argomento più fecondi saranno gli ultimi anni di questo secolo; e noi ne rammenteremo i più celebri, dopo aver parlato del gran padre della lirica poesia italiana, cioè dell1 immortai Petrarca a cui ora facciam passaggio. XIX. Niuno ha mai avuto sì gran diritto ad aver luogo distinto nella Storia della Letteratura Italiana, quando il Petrarca. Egli ricercator diligente e faticoso raccoglitore delle opere degli antichi scrittori; egli studiosissimo delle storie e delle antichità singolarmente romane, e il primo di cui si trovi memoria che pensasse a formar serie di medaglie imperiali; egli zelantissimo della gloria del nome italiano, e sostenitore fermissimo de’ pregi della comun patria contro la gelosia e l’invidia degli stranieri; egli tra’ primi a promuovere e a propagare in Italia lo studio della lingua greca; egli filosofo, storico, oratore, poeta, filologo, coltivò ad un tempo e promosse i buoni studi d’ogni maniera , e ottenne loro la stima e la protezione di tutti i principi dell1 età sua, a’ quali era singolarmente caro ed accetto. La perfezione a cui la poesia italiana fu per lui sollevata, suol essere il principale argomento degli elogi che ne fan gli scrittori. Io non cederò ad alcuno in lodarlo di ciò. Ma non temerò insieme di dire che quando ancora ei non si fosse giammai rivolto a poetare in lingua italiana, l’Italia dovrebbe pur riconoscerlo ed ammirarlo come