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760 libro della coronazion di Carlo, che però avvenne Donnei i336, com’egli sembra accennare, ma nel 1355. Non molto dopo (l. 3, c. 4) , parlando della città di Milano e de’ Visconti, dice: Tutti questi son morti, fuorchè uno, Cioè Giovanni; questo ne conduce Sì ben, che al mondo non ha pari alcuno; Nè non pur sol del temporale è duce; Ma questa nostra Chieresia dispone Come vero pastor et vera luce. Ora egli è certissimo che Giovanni Visconti, arcivescovo e signor di Milano , morì nel 1354Come potè dunque Fazio parlare di lui ancora vivente , dopo aver parlato della coronazione di Carlo, seguita solo nel 1355? Inoltre egli parla della venuta del re di Cipri alla corte d’Avignone, come cosa seguita appunto mentr’egli scrivea (l. 4? C. 21) j e questo non si può intendere che del re Pietro, il quale P anno i36a fece un tal viaggio (Rayn. Ann, eccl. ad h. an. n. 18). E poco prima (l. ciL c. i8) indica il re Carlo V, di Francia, succeduto a Giovanni suo padre l’anno 1364Venuti meno quei di questo scudo Filippo de Vab is Signor poi Et Giovanni, el figli noi del qual concludo, Che con gran guerra tiene el regno ancoi. Io confesso che non so come conciliare tai passi così tra loro contrarj , se non dicendo che Fazio pose mano a questo poema circa la metà di questo secolo, e che poscia più volte e per lo spazio di più anni lo andò ritoccando e in alcuni luoghi aggiugnendo ciò eli1 era poscia seguito, e lasciandone altri, quali già aveagli