Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/238

Jija LIBRO , Dante fu esiliato a’ 27 di gennaio del 1302,e il padre del Petrarca, come confessa lo stesso ab), de Sade (t 1, p. 13), non fu condennato che a’ 20 d’ottobre dello stesso anno. Più grave ancora è il secondo. In questa lettera si dice che il padre del Petrarca era più giovin di Dante. Or checchè ne dica f ab. de Sade (ib. p. 12, 54? ec.), è certo che egli era più vecchio. Pruova convincentissima ne è una lettera del Petrarca a Guido da Settimo scritta, come confessa lo stesso ab. de Sade (t. 2, p. 671), l’an 1367, poichè in essa fa menzione elei trernuoto che ei senti in Verona ventanni addietro, che fu appunto nel 1347* Or il Petrarca narra in questa lettera un viaggio ch’egli con suo padre, con un zio paterno di Guido e con Guido medesimo avea fatto al fonte di Sorga, mentre egli insieme con Guido studiavan gramatica: in illo surgentes aevi flore... quem grammaticorum in stramine... egimus l 10 Senil, ep. 2): il che si dee riferire circa all’anno 1316 in cui il Petrarca contava dodici anni di età. Questi aggiugne che suo padre e il zio di Guido avevano a quel tempo quell’età a un di presso che aveano al presente egli e Guido; e come il Petrarca nato nel 1304 contava, mentre scriveva tal lettera, cioè nel 1367, sessantatre anni d’età, così è evidente che verso il 1316 il padre del Petrarca avea egli pure circa sessantatre anni, mentre Dante nato nel 1265 appena avea passati i cinquanta. Come dunque potea scrivere il Petrarca, che suo padre era più giovin di Dante? È egli possibile che l’ab. de Sade, osservator sì minuto dell’opere del Petrarca ,