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SECONDO 527 pubblico professore, come ottimamente ha provato il ch. sig. conte Fantuzzi (Scritt bologn. c. 1, p. 246? ec.), e non poteva perciò essere stata moglie di Andrea. Non parmi però che possa con fondamento asserirsi ciò che lo stesso erudito scrittore ha affermato, cioè che Andrea continuasse a tenersela al fianco ancora , dappoichè fu entrato nel clero, giacchè non veggo che se ne arrechi pruova veruna ». Ma non ciò solo. Questo passo medesimo ci mostra ad evidenza, s’io non m’inganno, che Giovanni nacque in Bologna. Le chiese e le torri, di cui in questo passo si parla, appartengono certamente a questa città, come pur le famiglie dei Galluzzi e de’ Carbonesi da Giovanni accennate. Andrea padre di Giovanni avea col fare scuola stretta amicizia con molti de’ nobili bolognesi; e perciò egli ottenne il beneficio della chiesa di Santa Maria Rotonda, la qual tuttora sussiste in Bologna, e dicesi di S. Giovambattista de’ Fiorentini, ed entrò allora nel clero, mentre, come si è detto, Giovanni non contava che circa otto anni di età. Eran già dunque allora più anni che Andrea teneva scuola in Bologna. Inoli re Giovanni qui non parla che di Bologna, e di Firenze e del Mugello non fa pur motto. Finalmente egli stesso altrove si chiama bolognese: Ego Joannes Andreae Bonon. (Init. l VI Decret.), e bolognese pure lo dice Guglielmo Pastrengo autore contemporaneo (De Orig. Rer. p. 44)- I quai passi confrontati colle riferite parole di Filippo Villani, che dice nati in Mugello i genitori di Giovanni, ma non vi dice nato lui stesso, mi