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unno auiori con Beatrice, frammischiata a diversi componimenti che per essa compose. Il Comento su quattordici sue canzoni, di cui parla il Villani, è quell’opera che vien dettali Convivio, la qual però fu da lui lasciata imperfetta, poichè non comprende che tre sole canzoni col lor comento. Il libro de Monarchia fu da lui scritto in latino, e in esso prese a difendere i diritti imperiali, e scrisse perciò di essi e dell1 autorità della Chiesa, come poteva aspettarsi da un Gibellino che dal contrario partito riconosceva il suo esilio e tutte le sue sventure. In latino pure egli scrisse i libri de Vulgari eloquentia, i quali essendo dapprima usciti alla luce solo nella lor traduzione italiana (a), furon creduti supposti a Dante; nè si riconobbero come opera di lui, se non quando ne fu pubblicato (tj) La traduzione de’ libri de Vulgari Eloquentia fu, secondo Apostolo Zeno, opera del Trissino. Ecco ciò ch’egli ne scrive a monsignor Fontanini (Lettere, t. 1, p. fi!i, sec. ed.): Prima di partirmi da Dante, vi dico che il trattato latino de \ ulgari Llocpienlia tanta ì suo, quanto il volgare è traduzione del Trissino. Io l’ho a parte a parte esaminato, e ho fatti molti curiosi riscontri, per far avveduto ciascuno che la traduzione non è di Dante , ma bensì del Trissino , che in molti luoghi ha sbagliato. non intendendo il sentimento del latino, confondendolo, ed alterandolo a suo piacimento. La dir tura scuopre la verità delP uno e dell* altro y vedendoti il latino di quella barbarie, misto , che era in uso a que’ tempi f e praticata da Dante negli altri suoi componimenti latini; dove alL opposto il l’olgare sì scosta di molto dalla di lui dicitura assai più purgata ed armoniosa. La prima edizione di fatto ne fu pubblicata in Vicenza, patria del Trissino, l’an 1529.