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F SECONDO 523 chi abbiane scritto, ma per la troppa facilità con cui si sono adottati i racconti degli scrittori posteriori, invece di attenersi a ciò che detto ne hanno gli antichi. Filippo Villani gli ha dato luogo tra gf illustri Fiorentini, de’ quali ha scritto la Vita. Ma la traduzione italiana che di quest’opera ha pubblicata il conte Mazzucchelli, ove si parla di Giovanni d1 Andrea (p. 92, ec.), è troppo scarsa e mancante; e per averne migliori notizie convien ricorrere all’originale latino di questa Vita, che è stalo dato in luce dall’ab. Mehus (Vita A adir, camalli, p. 184$, ec.). Somigliante, anzi nulla diversa da questa, è la Vita che ne scrisse Domenico di Bandino d’Arezzo, vissuto quasi al tempo medesimo col Villani, i quali due scrittori probabilmente eran già nati da alcuni anni, quando Giovanni d’Andrea finì di vivere. Questa seconda Vita è stata pubblicata dal medesimo Mehus (ib. p. 185), e poscia dal P. Sarti (De Prof. Bon. t. 1, pars 2, p. 107). Da questi scrittori adunque, ma più ancora dalle opere dello stesso Giovanni e di altri a lui contemporanei autori. e dagli autentici monumenti si debbon raccogliere le notizie intorno a questo illustre interprete del Diritto canonico; e gli scrittori più recenti, se ci narran cose contrarie, senza addurne autorevoli pruove, non meritan fede. IV. Or ciò presupposto , noi verrem prima a decidere facilmente due quistioni su cui molti autori contendono, senza addurre pruova che sia conchiudente per l’una parte, o per l’altra, cioè se Giovanni d’Andrea fosse fiorentino, o bolognese, e s’ei fosse figlio di un prete,