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Gj2 LIBRO cui descrive esattamente tutte quelle provincie, e i costumi degli abitanti, narra le vicende a cui erano state soggette, le guerre che per toglierle di mano agli Infedeli si erano intraprese, il cattivo successo eli esse aveano avuto, ne esamina le ragioni e propone i mezzi a suo parer più opportuni per tentarle con esito più felice. Compiuto il suo lavoro , Marino si diede a viaggiar per l’Europa, e si fece innanzi a più principi per indurgli a questa impresa che tanto stavagli a cuore. Offrì il suo libro fra gli altri al pontefice Giovanni XXII, F anno i32i in Avignone, insieme con quattro mappe che ponevan sott’occhio i paesi da lui descritti. Scrisse ancora a questo fine più lettere a ragguardevoli personaggi. Ma tutto fu inutile; nè il Sanuto vide alcun effetto delle sue sollecitudini e fatiche. L’abate Fleury attribuisce a motivi politici anzi che a vero zelo l’ardor del Sanuto per la ricuperazione di Terra Santa (Hist. eccl, t. 18, discours prél. n. 13). Ma il ch. Foscarini ha confutato ad evidenza un tal sentimento (l. cit. p. 345, nota 19). Dalle lettere da lui scritte raccogliesi che ei visse almeno fino al 1329; ma non si sa se ei vivesse ancora più oltre. L’opera mentovata insiem colle lettere fu pubblicata da Jacopo Bongarsio (Gesta Dei per Francos t. 2), il quale ne ebbe dal senato veneto in ricompensa un dono di trecento scudi, come ricavasi dal decreto perciò formato a’ 15 di gennajo del 1612 (Agostini, l. cit. p. 444)* L’opera del Sanuto, in ciò che spetta a’ suoi tempi e alle cose da lui stesso vedute, è sempre stata ed è tuttora in gran pregio per