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666 LIBRO chiaramente l’errore di Rocco Pirro che ha confuso lo storico Niccolò Speciale con un altro dello stesso nome e cognome (Notit. Eccl Syrac p. 225), che fu fatto viceré di Sicilia nel 1425, come ha già avvertito il Muratori nella nuova edizione da lui dataci di questo storico (Script. Rer. ital. vol. 10, p. 915). Lo storico del regno fu Napoli fu Domenico da Gravina, così detto perchè nato nella città di tal nome nel medesimo regno (ib. vol. 12, p. 559). Egli ancora scrisse le cose a’ giorni suoi avvenute dal 1332 fino al 1350, nelle quali egli ebbe ancora gran parte. Perciocchè amaramente si duole che alf occasione del barbaro assassinamento del re Andrea, egli e un suo fratello, una sorella, colla comune lor madre, colla sua moglie e con quattro suoi piccoli figli costretto fosse ad andare in esilio, dopo essere stato spogliato di tutti i beni, e aver vedili a rovinala da’ fondamenti la propria casa (ib.) Quindi ei trovossi quasi sempre, benchè fosse di professione notaio (ib. p. 655), avvolto nelle guerre da cui allora era travagliato quel regno; e poté esser perciò fedel testimonio de’ fatti che ci racconta. Solo dobbiam dolerci che di questa pregevole Storia si sia smarrito il principio e il fine. Ella è stata per la prima volta data in luce dal Muratori (l. cit). XL. Così in questo secolo, a cui per qualche riguardo diamo ancora senza ragione il nome di barbaro, ebbe l’Italia un sì gran numero di storici, e molti di essi pregevoli e valorosi , che sembra quasi impossibile che fra tanto strepito di dissensioni c d’anni si