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662 libro altro non abbiamo appartenente a questo secolo, che la continuazione della Cronica d’Asti, di Ogerio Alfieri, fatta da Guglielmo Ventura sino al 1325 (ib. eo/. n, p- i35) (a), e la brevissima Cronaca di Ripalta dal 1196 fino al 1405 (ib. vol. 12, p. 1322). Ma noi possiamo sperare che vedrem fra non molto ben rischiarata ancora la storia di quelle provincie, intorno alla quale si son già adoperati con sì felice successo il sig. Terraneo , rapitoci da morte troppo immatura, il sig. Jacopo Durandi e più altri. XXXVIII. Più scarso numero di storici ebbero le città che forman lo Stato Ecclesiastico. Delle due Cronache di Bologna , che il Muratori ha dato in luce (ib. vol. 18, p. 105, 239), una, cioè la latina, è di Matteo Griffoni che morì solo l’anno 1426, e noi perciò ne ragioneremo nel tomo seguente. L’altra, cioè f italiana, come il Muratori avverte, è scritta da’ varii autori, talun de’ quali sembra vissuto nel secolo di cui trattiamo, e singolarmente f Bartolommeo della Pugliola dell1 Ordine de1 Minori. Ma troppo scarse notizie ne abbiamo per ragionarne con fondamento. Un altro storico ebbe in questo secol Bologna , cioè Giovanni di Virgilio, il quale, se crediamo al Ghirardacci, scrisse una Cronaca latina, intitolata del Regno cattolico della Chiesa romana (Stor. di (n) Belle ed esatte notizie intorno a Guglielmo Ventina , e giudiziose riflessioni sulla Cronaca da lui scritta v sulla Storia del Piemonte di quell’età, ci ha poscia date il soprallodato si*, t ouie di Cocconato (Pìemontesi tlhisfr. t. 4 > P- 199 > cc.).