Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/137

SECONDO 641 occasione ei fa un’eloquente ed amara invettiva contro la plebe di Padova (ib. rubr. 2), da cui era stato sì indegnamente trattato, e a cui ponendo innanzi le cose che per salvezza di essa avea operate, rammenta alcune imprese di guerra, a cui era intervenuto, e delle quali non ha fatta menzione nella sua Storia. XXV11I. Tra gli onori che in questa occasione conceduti furono al Mussato, fu quel della laurea poetica di cui solennemente fu coronato. Io penso che ciò accadesse in quest’anno medesimo 1314; e(J ecco quali ragioni melo persuadono. Egli ci narra che di questo onore ei fu debitore al vescovo di Padova e ad Alberto di Sassonia. Annuit Antistes: plausit praeconia Saxo Dux: habet auctores laurea nostra duos. Ep. 4» Or noi abbiamo veduto che Alberto di Sassonia , secondo il parere del Facciolati, fu rettore dell’università di Padova l’anno 1314, e a lui perciò in quest’anno si conveniva l’accordare sì solenne onore al Mussato. È certo inoltre che egli ottenne la laurea dopo la morte di Arrigo VII , seguita l’an 1313, e che l’ebbe in premio sì della tragedia, intitolata Ezzelino, da lui composta, sì della Storia da lui scritta del medesimo Arrigo, a cui perciò volgendosi, ei dice: Jure tibi teneor, Rex invictissime: pro te Accedit capiti nexa corona meo Ep. 2. Le quali parole non si debbon già intendere in questo senso, che Arrigo ottenesse ad Albertino