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secondo 6j5 queste Vite, secondo l’originale latino, ha pubblicate il medesimo ab. Mehus nella sua Vita di Ambrogio camaldolese. Alcune pure ne ha date alla luce il p. ab. Sarti (De Prof. Bon. t. 11 pars 2, p. 200, ec.), tratte da un codice della biblioteca Barberina di Roma. Ma è piacevol cosa a vedere quanto questi due codici sien tra loro discordi. Nel primo, Filippo indirizza la sua opera ad Eusebio suo fratello; nel secondo la dedica al Cardinal Filippo d’Alençon vescovo d’Ostia, che tenne quel vescovado dal 1390 al 1397 (a). I titoli e gli argomenti sono in gran parte diversi; e un compendio della Storia di Francia, che nel secondo codice è incorporato al libro primo, manca nel Gaddiano, e trovasi nella stessa biblioteca in un codice del tutto diverso; il che ci fa credere che o egli in tempi diversi facesse diversi cambiamenti ed aggiunte alla sua opera, o che altri vi ponesse mano e la accrescesse, o cambiasse, come pareagli meglio. Ma io non debbo trattenermi a lungo, come più volte mi son protestato, in discussioni ed esami di tal natura. A me basta il riflettere che Filippo, collo scriver la Storia degli Uomini illustri fiorentini, ci ha dato il primo esempio di storia letteraria patria; poichè quasi tutti coloro de’ quali egli ragiona, sono uomini celebri per sapere; e ch’egli ci ha conservato molte notizie appartenenti alla lor « « Cardinal Filippo d5 Alencon dovea essere vescovo di Ostia fin dal 1387, come ci mostra un Breve di Urbano VI, del decimo anno del suo pontificato, pubblicato dal P. de Kubeis (Monum. Eccl. Aquilejens. col. 979, 980).