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6a MURO sminuita C idra che innanzi di vederlo io avea di lui formata, ec. Sfiv XVII. Sembra che a questo luogo dovrebbe onora •! Pc- anche farsi menzione di Teodoro I, marchese "uomini di Monferrato, di cui se non troviamo alcun «ìoui. memorabile monumento di favor prestato alle lettere, leggiam però, che queste non furono da lui trascurate. Perciocchè Benvenuto da S. Giorgio racconta (Stor. del Monf Script. Rer. ital. vol. 23, p. 450) ch’egli essendo un altra volta ritornato in Grecia, compose un’opera della disciplina militare in lingua greca nella città di Costantinopoli, la quale dopo la ritornata sua in Lombardia tradusse dal greco in latino nella città di Vercelli V anno mcccxxxx indizione XIII nel kalend. di marzo. Della qual opera ancora ei reca questo medesimo autore un lungo tratto, in cui Teodoro parla di sè e della maniera con cui era giunto alla signoria del Monferrato. Ma, a dir vero, noi non possiamo, senza qualche taccia di usurpatori delle altrui glorie, annoverar tra i nostri un principe che nato in Grecia di padre greco, benchè di madre italiana, ebbe in Costantinopoli l’educazione, ed ivi fu nelle scienze istruito. Dobbiam bensì almeno per sentimento di gratitudine ricordare gli onori di cui l’imperador Carlo IV fu liberale verso gli uomini dotti, e verso il Petrarca singolarmente. Il zelo di cui questi ardea per la salvezza d’Italia, avealo già indotto a scrivere più volte a Carlo, rappresentandogliene l’infelicissimo stato, e pregandolo a valersi del suo potere in sollevarla; nè Carlo avea sdegnato di fargli cortese risposta. Ma