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24 LIBRO Capo II. Favore e munificenza de.’ principi verso le lettere. r 1 I. Chi avrebbe pensato mai che fra r uni veraii^puLbh- sale sconvolgimento di tutte le provincie e le città italiane, che abbiam finora descritto, dorè trovar»»- vesser le scienze e le lettere trovar sì splendidi nos|’Ii!naiot ■. protettori, prò tetto n, en esse potessero sempre più ristorarsi da’ gravissimi danni in addietro sofferti, e sorgere a stato sempre più florido e glorioso? E nondimeno così fu veramente. I principi che in questo secolo ebber dominio in Italia, furono per lo più uomini di animo grande e d’indole generosa, come era necessario a chi volea levarsi da se medesimo ad alto stato, stendere più ampiamente il suo dominio, e difenderlo contro i potenti e invidiosi rivali dai quali vedeasi circondato. Bramosi di acquistarsi gran nome, non meno che vasto impero, pensarono saggiamente, che come avrebbono col valor dell’armi ottenuto il secondo, così a conseguire il primo era opportunissimo mezzo la protezione e il favore ch’essi accordassero a’ dotti. Si videro essi dunque gareggiar nobilmente tra loro nell’invitare alle lor corti e nel sollevare a grandissimi onori coloro che negli studi d’ogni maniera aveano più chiara fama. Quindi, come suole avvenire, molti vennero in isperanza di giungere con tal mezzo a quel grado medesimo di lieta e ridente fortuna a cui miravano sollevati tanti altri; e molti perciò si