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PREFAZIONE


Non vi ha forse alcun secolo in tutta la storia della letteratura italiana, in cui tanto io abbia incontrato di difficoltà e di ostacoli a superare, quanto in quello che ora offro a’ miei leggitori. La copia delle cose che quanto più ci avanziamo, tanto maggiori ci si presentano e più dilettevoli a ragionarne, pareva, e me ne lusingava io stesso, che spianar mi dovesse il cammino e rendermi assai più agevole la fatica. Ma le mie speranze troppo sono state deluse. Non solo la stessa ampiezza dell’argomento mi è talvolta stata d’inciampo, ma inoltre nella maggior parte degli scrittori di questo secolo ho ritrovato comunemente oscurità e inviluppo sì grande, parte per una cotal maniera di scrivere, parte per difetto delle edizioni che abbiamo per lo più guaste e scorrette delle loro opere, che spesso son rimasto dubbioso a qual opinione dovessi attenermi, e non poche volte ho dovuto lasciare alcune questioni in quella incertezza medesima, in cui aveale ritrovate. Gli autori che visser non molto lungi dal secolo di cui scrivo, avrebbon potuto recare non poca luce alle cose di quelli che dappresso gli aveano preceduti. Ma essi si mostrano spesse volte sì mal istruiti ne’ fatti, de’ quali per poco non erano stati testimonii di veduta, che si contraddicon l’un l’altro, e ci lascian dubbiosi chi fra essi dobbiam prendere a guida. Frequenti pruove ne incontrerem nel decorso di questo studio, che ci faranno bramare di vedere un giorno la storia letteraria del secolo xiv meglio illustrata. Io mi lusingo di aver fatte in essi alcune scoperte, e di aver emendati più falli di molti scrittori. Ma quanti ne avrò io commessi nel corregger gli altrui! E anche ove mi sia riuscito di coglier nel vero, quanto rimane a correggere e a scoprire! Vedrem nondimeno che alcune parti della storia di questo