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fu 4 L1URO Petrucci e Michel Riprando di Marostica professori pure in Padova (Panc. c. 78). Aggiungansi a questi e que’ che dall’Alidosi si annoverano nella sua serie de’ professori bolognesi, e que’ che si nominan dal Papadopoli e dal Facciolati, e da altri storici della università di Padova, e que’ che insegnarono in quella di Pisa, rammentati dal Fabbrucci, e i nominati nell1 ampio Catalogo de’ Professori dell1 Università di Piacenza dell’anno i3t)9, da noi indicato più volte, in cui i professori di giurisprudenza civile giungono al numero di 27; e quelli di cui ragiona il Borsetti nella sua Storia dell’Università di Ferrara, e altri moltissimi finalmente che col titolo di dottori vengono indicati nelle Cronache antiche , e in quella di Bologna singolarmente, de’ quali tutti io potrei qui formare un disteso catalogo, se mi piacesse stendermi ancor più a lungo su questo argomento. Così pure io potrei qui ragionare di alcuni che intepretaron le leggi della lor patria , fra i quali deesi distinto luogo a Jacopo Bertaldo prete e notajo veneziano, e poscia l1 anno 1314 fatto vescovo di Veglia nella Liburnia, di cui e della cui opera intorno alle Consuetudini Venete, che conservasi manoscritta nella imperial biblioteca di Vienna, veggasi l1 erudito P. degli Agostini (Scritt venez. t. 1 ,p. 515). Ma io temo che i miei lettori sien forse già annojati da ciò che finora io ne ho detto, e che, come è appena possibile il sostener la lettura dell1 opere de1 giureconsulti di questa età, così sia quasi ugualmente molesto il ragionare della lor vita. Basti dunque il detto di essi fin qui