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5o8 LIBRO Ferratine me contali, et ibi in lectura processi usque ad tit. Qui potiores in pignore h ah cantar; et ad patriam reversus parum scripsi. Postea propter novas dissensiones ortas in patria ad Civitatem Patavii me contuli , et in Conventu Fratrum Praedicatorum quiescens hoc opus perfeci in 1400 die ultima Maii. Quando ei ritornasse a Bologna, le Cronache bolognesi nol dicono espressamente; ma il ch. sig. co. Giovanni Fantuzzi, già da me nominato con lode, mi ha avvertito che da altri monumenti raccogliesi ciò che anche si narra dal Ghirardacci (t. 2 , p. 545) , eli1 ei fu richiamato l’anno 1403, all’occasione’ della pace stabilita fra la duchessa di Milano e il pontefice Bonifacio IX, e ch’egli fece ivi il suo testamento a’ 3 di marzo del i4ii-In questo frattempo è probabile ch’ei ripigliasse la sua lettura; e che avesse fra’ suoi scolari, l’an 1406, quel Reggiano che agli scritti del suo maestro aggiunse le già recate parole, dalle quali non ben intese hanno alcuni raccolto che Bartolommeo fosse reggiano. Ei morì finalmente F anno 1413? e fu sepolto a’ 29 di decembre col solenne onore che racconta Matteo Griffoni nella sua Cronaca: In die S. Thomae de Conturbia sepultus fuit Dominus Bartholomaeus de Saliceto famosissimus Legum Doctor ad sanctum Dominicum cum magno honore , et habuit lectum in strata publica cum baldachino superius, prout sibi conveniebat, et multi fuerunt vestiti de panno nigro (l. cit. p. 119). Oltre il Comento sui nove libri del Codice da noi mentovato , altre sue opere legali ancora si hanno