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4y6 LIBRO Storie (t 2, p. 5i5). Nel catalogo de’ professori di Padova, citato dal Panciroli, ei si dice creato dottore l’an 1384, e sollevato all’onore della primaria cattedra di giurisprudenza; e se è vero ciò che il Papadopoli afferma (Hist. Gymn. pat t. 1, p. 204), eh1 egli illustrale con note il mentovato catalogo de’ professori che l’aveano preceduto, pubblicato poscia dal Porcellino, questo monumento dee certo considerarsi come autentico e sicuro. A lui inoltre si attribuisce la lode di aver corrette, accresciute ed ordinate le Leggi del Collegio de’ Giureconsulti di Padova. Anzi se crediamo all’iscrizion sepolcrale riportata dal Panciroli e dal Papadopoli, non solo ei fu un valoroso legista, ma fu inoltre un maravigli oso oratore e un nuovo Tullio. Ma noi siamo avvezzi a non lasciarci sì facilmente sedurre da tali elogi. Il Papadopoli aggiugne di aver vedute alcune orazioni funebri da lui composte, verbose, è vero, ed incolte, ma che hanno alquanto dello stil del Petrarca, di cui credono alcuni che fosse discepolo e che ne formasse il sepolcrale epitafio. Dicesi ancora ch’ei si dilettasse de’ versi leonini, e si rammentano finalmente alcune opere legali da lui composte, xxxiii. XXXIII. Il Panciroli due altri giureconsulti co Sardi*’è rammenta a questo luogo (c. 75), Lodovico Ferrali lr° Sardi ferrarese, professore in Bologna e autore di un libro intorno a’ figli naturali e alla lor legittimazione e successione ne’ beni, e Giampietro Ferrari pavese, autore di una Pratica legale, che volgarmente suol dirsi la Pratica Pavese. Ma il primo appartiene con più ragione