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Vili. Manliesi Hi Monferrato e rollìi Hi Savoia. 16 LIBRO Fanno 1395. Egli stese il dominio assai più oltre che non avesse fatto alcun altro de’ suoi antecessori; perciocchè in un Diploma di Venceslao dell’anno i3t)6, accennato dal Muratori (Ann. di tal. ad h. an.), si nominano come a lui soggette tutte queste città, Milano, Pavia, Brescia, Bergamo, Como, Novara, Vercelli, Alessandria, Tortona, Bobbio, Piacenza, Reggio, Parma, Cremona, Lodi, Crema, Soncino, Borgo S. Donnino, Verona, Vicenza, Feltre, Belluno, Bassano, Sarzana, Carrara, e più altre terre e castella. Egli finalmente giunse a farsi ancora padrone della Lunigiana. di Pisa, di Siena, di Perugia, di Padova e di Bologna; e pareva che avesse rivolte le mire a prendere il titolo di re d’Italia. Ma la morte troncò il corso de’ suoi vasti disegni, e il rapì l’an 1402, contandone egli solo 55 di età. Vili. Fra i più potenti nimici con cui ebbero quasi continua guerra i Visconti, furono i marchesi di Monferrato, signori di quella provincia che anche al presente ritien questo nome. Era antichissima e nobilissima la loro stirpe, ma la linea diritta di essa finì al principio di questo secolo, cioè F anno 13o5, in Giovanni che morì senza figliuoli. Teodoro figliuolo di Andronico Comneno imperador greco e di Violanta, ossia Irene, sorella di Giovanni, fu da lui nominato erede; e questi venne l’anno seguente in Italia per impadronirsi di quegli Stati.. Ma trovolli in gran parte occupati dal marchese di Saluzzo e da Carlo II, e poi da Roberto re di Napoli. Ei nondimeno e col valore nell’armi e colla sua unione con Arrigo VII ottenne di