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SECONDO 4^5 parere fondato sull’arrecato testo di Baldo? Nè men favoloso dee credersi ciò eli’ altri narrano, cioè che Baldo solo in età di quarantanni s’applicasse alle leggi, e che entrando egli a tal fine nella scuola di Bartolo, questi dicessegli: Tardi venisti, Balde; e che Baldo gli rispondesse: citius recedam; racconti puerili troppo facilmente adottati dagli scrittori che vennero dopo, ma non mai provati con alcun autorevole documento. Dal medesimo Bartolo ebbe Baldo il solenne onor della laurea, non già l’an 1389, come si legge in un passo corrotto di Baldo (in lege Si quis, c. si in quacumque praedictus potestate), ma, come par più probabile, verso il 1340. Io non mi tratterrò a confutare un’altra favola che di lui si racconta, cioè che essendo nata contesa tra Baldo e Bartolo sulla lezione di un testo delle Pandette, e consultando perciò il famoso lor codice che conservavasi in Pisa, si venisse quindi a scoprire che tutti gli altri esemplari erano stati guasti e corrotti da Baldo, e che questi perciò sdegnato, abbandonasse la patria, predicendole che non sarebbe stata degna d’aver le sue ossa. Veggasi intorno a ciò l’apologia di Baldo scritta da Gianpaolo Lancellotto, che suole andare unita alle opere della stesso Baldo, e ciò che eruditamente ne dice il co. Mazzucchelli Questi due scrittori hanno ancora cercato di difendere Baldo dalla taccia, che gli si appone , di aver ne’ suoi scritti parlato di Bartolo con disprezzo, mostrandosi per tal maniera non troppo grato al suo maestro. A