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PRIMO 15 più altri luoghi. Principe valoroso in guerra al pari che amabile in pace , facea sperare a’ suoi popoli un lungo e felice governo; ma proprio dalla morte l’anno 1329 in età di soli 37 anni, non avendo figliuoli, lasciò erede degli ampj suoi Stati Luchino suo zio, che gli stese ancor maggiormente; perciocchè morendo l’anno 1349) lasciò a Giovanni Visconti suo fratello e arcivescovo di Milano il dominio di Milano, Lodi, Piacenza, Borgo S. Donnino, Pavia, Crema Brescia , Bergamo , Novara , Como, Vercelli, Alba, Alessandria, Tortona, Pontremoli, Asti ed altri luoghi in Piemonte. Giovanni ebbe ancora l’anno 1350 quello di Genova. Poichè egli finì di vivere l’anno seguente, Matteo, Bernabò e Galeazzo di lui nipoti divisero amichevolmente tra loro l’ampio dominio; ma Matteo cedette, morendo dopo un anno solo, la sua parte a’ fratelli. Essi coraggiosi in guerra si renderono per la lor crudeltà e per altri lor vizj odiosi ai sudditi. Di Galeazzo però noi dovrem parlar con più lode nel capo seguente, ove tratterem del favore da lui prestato alle lettere. Egli morì l’anno 1378 e lasciò erede degli Stati de’ quali era signore, Gian Galeazzo suo figlio, il quale l’anno 1385, chiuso nel castello di Trezzo Bernabò suo zio, tenne egli solo il governo di tutto quell’ampio Stato. Sotto Gian Galeazzo la famiglia de’ Visconti giunse al più alto segno di sua grandezza. Egli avea già avuta a moglie Isabella figliuola di Giovanni re di Francia, che morì in età giovanile l’anno 1372. Egli prima d’ogni altro ebbe in Italia il titol di duca concedutogli da Venceslao re de’ Romani