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48a LIBRO ohe quando Urbano mandò a citare i cardinali ritiratisi a Fondi, questi vista la lettera del Papa restarono molto ammirativi, e sopra ciò ogni giorno faceano grandissime, dispute e consigli. Mandarono per Messer Niccolò da Napoli famosissimo Dottore, e con esso consultarono il caso con grandissime dispute, il quale mostrò con ragioni ai Cardinali , che essendo il Papa fatto con condizione, come diceva , non poteva scomunicare. nè comandare a’ Cardinali, se prima non osservava la fede del suo giuramento in mano del Collegio de’ Cardinali. È dunque certo che Niccolò ebbe non piccola parte nella formazion dello scisma; ed egli sarebbe assai più degno di fede, se avesse fatto miglior uso del suo sapere. Il Panciroli aggiugne che l’anno stesso 1378 ei passò a legger di nuovo in Padova , e che ivi dopo due anni morì; ma di ciò ei non reca pruova di sorte alcuna , e il Papadopoli non ne adduce egli pure altro monumento che l’autorità del Panciroli, il quale nomina ancora i due figliuoli ch’egli ebbe. Luca e Bel forte vescovo di Catania, da cui Tanno 14^9 fondato in Padova il collegio, che ancor vi sussiste, detto degli Spinelli. xxvi. XXVI. L’altro famoso giureconsulto del regno Rampmlri- di Napoli fu Andrea Rampini, che dalla sua «•mia. patria si suole comunemente dire Andrea d’I sernia. Di lui parla lungamente il Giannone (l. cit.), e rammenta le onorevoli cariche a cui fu sollevato dalla regina Giovanna, e narra, ma sol sulla fede di autori alquanto da lui lontani, che da un barone tedesco, contro cui avea Andrea