Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/510

SECONDO nel i327 (in qualche edizione si legge nel XII) avea potuto recarsi a Perugia e studiarvi le leggi sotto Cino da Pistoja e che quindi passato a Bologna, dopo avere in età di vent’anni sostenute pubbliche dispute, l’anno seguente, cioè nel 1334, vi ebbe il solenne onor della laurea; e conchiude dicendo che di questo ottimo religioso ei non poteva ricordarsi senza un dolce sentimento di tenerezza (In l. Quidam cum fil. Dig. de Verbor Oblig.). Intorno alle quali cose si possono vedere più altre circostanze e più altre pruove presso il co. Mazzucchelli. Questo scrittore afferma che Bartolo ebbe a maestri in Bologna Jacopo Botrigari, Rainieri da Forlì, Francesco Tigrino e Oldrado da Lodi. E quanto a’ due primi, essi erano appunto di questi tempi professori in Bologna. Ma le cose che dette abbiamo de’ due secondi, sembrano persuaderci ch’essi non poterono aver Bartolo a loro scolaro. E nondimeno è certo che Bartolo, ne’ luoghi dal Diplovataccio allegati, gli appella amendue col titolo di Doctor meus. Ma non potremmo noi sospettare che questo fosse un semplice titolo di rispetto, con cui egli volesse onorarli? XXIII. Poichè ebbe ricevuta la laurea l’an- xxui. ^ 110 i334, Bartolo ebbe il carico d’assessore c raii7dr?h» prima in Todi e poi in Pisa, come affermasilu,ronler,lr* anche da Baldo (in l. Prius, c. de iis qui accusare non possunt). Il co. Mazzucchelli vi aggiugne che sostenne l’impiego medesimo in Cagli, e ne reca in pruova una carta del 1340, in cui si nomina Bartolo da Sassoferrato asses- • sore di messer Giovanni di Francesco Baglione