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SECONDO 4G<J giovanili e da Luchino Visconti; da’ quali 1* anno i34o venne inviato al pontefice Benedetto XII in Avignone, per conchiuder con esso la pace; nella qual occasione ei trovossi presente ancora al concistoro solenne in cui i Bolognesi riconobbero il pontefice a lor signore, e a una disputa che il pontefice ivi ebbe non già con Lodovico il Bavaro, come scrive il panciroli (c. 66), ma cogli ambasciadori da lui inviatigli. L’anno 1350 colla moglie e con tre suoi figliuoli andossene a Roma pel giubbileo , di che egli stesso ci ha lasciata memoria f in Dict. voc. Jubil.). Finalmente morì in Bergamo P anno 1354? come pruovasi dall’iscrizion sepolcrale postagli nella chiesa di S. Niccolò nel sobborgo di S. Caterina, in cui fu sepolto. Ella è riferita dal Panciroli e dal P. Calvi (Scena letter. di Scritt bergam. p. 14); e il primo accenna ancora gli elogi di cui è stato onorato da’ posteriori giureconsulti, e singolarmente da Giason dal Maino. Di lui abbiamo alle stampe molti volumi sul Codice e sui Digesti , oltre altre opere legali da me non vedute , che si rammentano da’ due suddetti scrittori, e dal Fabricio (BibL med. et inf. Latin, t. 1, p. 38), e dal Papadopoli (Ili si. Gymn. patav. t. 2 , p. 310) ,* fra le quali è da osservarsi un Vocabolario delle formole dell’uno e dell’altro Diritto , stampato in Bologna nel 1481. Nè furono i soli studj legali di cui compiacquesi Alberico. Egli coltivò ancora le belle lettere? e ne è pruova la traduzione latina da lui fatta del Comento di Jacopo della Lana sulla Commedia di Dante, di cui conservasi copia