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SECONDO 465 risentito, e che tale ei mostrossi singolarmente contro due suo’ scolari , Bartolo e Signorolo degli Omodei. Alcune altre sue opere si con, servano manoscritte nel collegio di Spagna in Bologna , intorno a che veggasi il co. Mazzucchelli (Scritt. ital. t. 1, par. 2, p. 1139, ec.). XX. Quel Signorolo, detto da altri Signorino, degli Omodei milanese di patria, che abbiamo ora nominato , fu egli pure di gran nome Uu“’ nella numerosa schiera de’ giureconsulti di questi secolo. Il Panciroli (c. 64) il fa professor in Vercelli l’anno 13 4 o j quindi in Bologna , in Padova, in Parma, in Pavia , in Torino, poi di nuovo in Vercelli, e in questa città morto dopo l’anno 1362. E quanto alla scuola da lui tenuta in Vercelli l’an 1340 , se ciò veramente da lui medesimo si asserisce, come il Panciroli afferma in uno dei suoi Consigli eli’ io non ho potuto vedere, la cosa si dee ammettere per certa. In fatti essendo egli stato scolaro, in Bologna, di Rainieri da Forlì, come si raccoglie dalla disputa tra loro avuta, narrata dal cav. Marchesi e de noi poc1 anzi accennata, ei potea esser giunto fin dall’anno 1340 all’onore di professore. Cli* ei fosse pure professore in Bologna, affermasi da Alberto da Rosciate scrittore contemporaneo; laudabili viro domino Signorolo de fio mode is de Mediolano ac tu legente Bonomiae (in l 1, c. de Verbor. Oblig.). Il Papadopoli (Hi st. Gjmn. pat. t. 1 , p. 200) e il Facciolati (Fasti Gymn. pat. pars. 1, p. 37) lo annoverano tra i professori della loro università verso la metà di questo secolo, e il primo aggiugne eli ei vi TlRÀBOSCHl, Voi. V. 3o