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X. Jacopo trigari. 442 LlliRO che Turino i326, essendo insorte alcune contese fra i Veneziani e i Bolognesi, questi mandarono due ambasciatori a Venezia per acchetarle , come riuscì loro felicemente; ed un di essi fu Jacopo, per testimonianza del Ghirardacci (ib. p. 73). Egli moriranno i335, come abbiamo nella Cronaca di Matteo Griffoni (l. cit p. 154)? il qual narra ch’ei fu sepolto nella chiesa di S. Stefano presso il sepolcro di nostro Signore; che Francesco di lui figliuolo gli fece solenni esequie, e che prese il lutto egli con tutti gli altri della famiglia e co’ lor servidori; che il funerale ne fu onorato da quasi tutto il clero di quella città, dal podestà, dal capitano del popolo e da tutti gli altri magistrati; perciocchè egli era uomo assai amato da tutti, e che benchè i Belvisi fossero comunemente gibellini, ei nondimeno erasi stretto con giuramento alla parte guelfa, e aveala costantemente seguita. Queste sono le sicure notizie che intorno a Jacopo da Belviso io ho potuto raccogliere da sicuri monumenti. Più altre se ne posson vedere, prodotte da altri scrittori, presso il co. Mazzucchelli (Scritt. ital. t. 2, par. 2, p. 722, ec.); alcune però delle quali non sono abbastanza provate, altre co’ documenti da me addotti si trovan false. Più opere egli scrisse su varie parti del Diritto civile, e se ne loda singolarmente quella de’ Feudi; intorno a’ quali libri e alle loro edizioni veggasi il soprallodato conte Mazzucchelli. X. Collega di Jacopo da Belviso, nella cattedra di giurisprudenza, fu per più anni Jacopo