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mariti ch’ella ebbe, le guerre da lei fatte contro Lodovico re di Sicilia succeduto a Pietro II suo padre, e poi contro Federigo IV di lui fratello, succedutogli l’anno 1355, cui l’anno 1372 ella costrinse a dichiararsi suo tributario; la parte ch’ella ebbe nello scisma d’Occidente, di cui parleremo tra poco, e finalmente la funesta sua morte, quando Carlo di Durazzo, a cui Urbano VI avea conferito il regno di Napoli da lui tolto a Giovanna, avutala nelle mani la fece chiudere in prigione e poscia uccidere l’anno 1382. Poco tempo godè Carlo del regno in tal maniera ottenuto, perciocché l’anno i38(> recatosi in Ungheria per avere quella corona che a sè credeva dovuta, e ottenutala di fatto, pochi giorni dopo vi fu ucciso. Gli succedette nel regno di Napoli Ladislao suo figliuolo, a cui venne fatto felicemente di difendere il regno contro di Lodovico duca d’Angiò, che dall’antipapa Clemente VII avea l’anno 1390 ricevuta la corona reale: ma che nove anni dopo dovette far ritorno alla sua Provenza, lasciando a Ladislao il pacifico possesso di tutto il regno, mentre frattanto regnavano in Sicilia Maria figlia dell’ultimo re Federigo IV, e Martino d’Aragona da lei preso a marito,

V. Le altre provincie d’Italia non furono meno di Cola da soggette a rivoluzioni e a cambiamenti di principi e di governo. Roma nell’assenza de’ papi ìuziuni altro, lacerata continuamente da dissensioni sanguinosissime tra le più potenti famiglie, vide sorgere dentro le sue mura medesime un uom singolare, che dapprima fu avuto in conto di eroe, poscia fu rimirato qual pazzo e frenetico.