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382 LIBRO libro di Galeno intorno la differenza delle febbri, e sul trattato del medesimo autore intorno alla Generazione del feto, un Consiglio sul modo di vivere in tempo di pestilenza, e una Somma di Medicina, che la morte non gli permise di compiere. Delle loro edizioni veggasi il co. Mazzucchelli nelle sue note al Villani. Questi accenna ancora in generale più altre opere da Tommaso composte, e specialmente un comento sul libro de Anima di Aristotele, che lasciò imperfetto, e finalmente ci descrive il corpo e l’animo di Tommaso con queste parole: Fu questo sì degno uomo di statura mediocre, ma grassetta, di corpo largo e alquanto grasso , lineamenti grossi, pe’ quali a chi ricercava la fisonomia, sarebbe paruto d’ingegno ottuso e grosso, quantunque i avesse acutissimo. La voce sua avea un risonare leonino, nientedimeno ritonda e spedita, e da quell* aspetto rusticano in fuori era giocondo , piacevole, e lieto , e della conversazione degli uomini frequentissimamente si dilettava. Fu di studio assiduo e veementissimo, quando esso spacciate le cure, delle quali importunamente era molestato9 avea commodità di rendersi. xii. XH. A questi tre medici fiorentini, de’ quali Faicwd!° c* lia lasciata memoria il Villani, aggiugniamone un altro non men famoso, benchè abbia toccati alcuni anni del secol seguente. Questi è Niccolò Falcucci che dal P. Negri e da altri è stato malamente confuso col celebre Niccolò Niccoli (Scritt. fiorent. p. 424)> di cu* Pal^e_ remo nel sesto tomo. Di questo medico vedesi un magnifico elogio in un codice della Maglia-