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SECONDO 351 dell’amor che avea per Giovanni, lasciandogli cinquanta ducati d’oro nel suo testamento, in cui dopo aver fatta scusa agli altri suoi amici, se lasciava loro legati tenui, attesa la tenuità delle sue sostanze, dice: Propter hunc respectum distuli ad ultimum, quem primum esse decuit magistrum Johannem de Horologio physicum, cui lego quinquaginta ducatos auri pro emendo sibi unum parvum annulum digito gestandum in memoriam mei. Il Papadopoli dice che Giovanni morì l’anno 1380 (l.cit p. 158), e ne cita in pruova l’iscrizione sepolcrale. Ma se in essa si legge veramente quest’anno, pare ch’ella si debba creder recente, e perciò poco autorevole, perciocchè abbiam veduto che Giovanni Manzini gli scrisse l’anno 1388. Anzi il codice da noi rammentato poc’anzi, in cui Giovanni si dice medico del duca di Milano, potrebbe indurci a credere che ei vivesse fino al 1395, nel qual anno soltanto Gian Galezzzo Visconti ebbe prima di ogni altro il titol di duca. XXXIV. A Jacopo e a Giovanni Dondi ag- xxxiv. giugniam per ultimo Gabriele fratel del secon- iuìa,’flaic»à do, come affermano il Papadopoli (ib.) e gli ™r^c0°m0e altri scrittori padovani, i quali narrano ch’egli esercitò la medicina in Venezia, e che per essa ammassò ricchezze sì grandi, che niun medico aveane finallora raccolte altrettanto. Il Savonarola , scrittor di essi più antico, benchè gli dia luogo tra’ medici pratici (l. cit. p. 1166), ne celebra nondimeno singolarmente il sapere in astronomia, e dice ch’egli veggendo difettose e inesatte le famose tavole del re Alfonso,