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I SECONDO 347 ragionare del nostro orologio. Ma s’ei ragiona di esso, ha certamente preso errore facendone autore Zelandino, mentre gli scrittori contemporanei tutti l1 attribuiscono al Dondi. XXXDI. Egli è dunque certissimo che que- J^rl*I’ di sto maraviglioso orologio fu opera di Giovanni Giovanni Dondi; ch’egli, e quindi la sua famiglia, n’ebbe il nuovo cognome, e che questo sì bel lavoro fu fatto in Pavia, ed ivi per lungo tempo si conservò. In fatti abbiam veduto affermarsi dal Savonarola che Giovanni stava in corte di Gian Galeazzo Visconti, e che da lui aveva un lauto annuale stipendio. Anzi nel Catalogo della Biblioteca Riccardiana trovasi nominato un codice di un’operetta inedita di Giovanni; da cui ricaviamo ch’egli era medico di questo principe: Modus vivendi tempore pestilentiali compositus per R. Magi stri un Johannem de Dondis de Orologio illustris D. Ducis Mediolanensis venerabilem medicum ad instantiam et requisitionem Episcopi Papiensis (Cat. Bibl. Ricc. p. 167). Egli scrisse inoltre, come affermano gli scrittori padovani, un’opera in tre volumi intitolata Planetarium nella quale rendeva ragione dell’ammirabile suo lavoro (*). Alle stampe altro (*) Della pronti* opera di Giovanni Dondi, intitolata Planetarium due esemplari conservasi in Padova presso il no Ime sig. canonico Francesco Scipione Dondi dalV Orologio; uno che è l’originale stesso del Dondi, assai bene scritto, e con le figure esattamente disegnate; l’altro che è una copia fatta nel secolo xvi. Essa è divisa in tre parti. Nella prima insegna il modo onde formare le parti che componevano quella gran macchina, che passavano il numero di 200 f ed eran tutte