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344 LIBRO cui abbiam parlato poc’anzi trattando di Pietro di Abano, e che scrivea verso la metà del secolo XV afferma chiaramente ch’essa tuttora vi si conservava , e narra ciò che poco innanzi era intorno ad essa avvenuto. Questo passo ancora è troppo bello? perchè non debba qui riportarsi distesamente nel nostro linguaggio. Giovanni dall Orologio, die’ egli (De Laud. Pad. Script. Rer. ital. vol. 24, p- 1164)fu uomo veramente divino e d incomparabil valore nella lettura di medicina. Egli grande oratore; egli medico pratico; egli sommo matematico; egli grande artefice di sue mani Questi col suo ingegno e colle sue mani fabbricò in Pavia un orologio di maravigliosa bellezza, in cui vedesi il firmamento colle sfere di tutti i pianeti , per tal maniera che si distinguono come nel cielo i movimenti di tutte le stelle; segna i giorni festivi e più altre cose ammirabili a vedersi. E fu sì ingegnosa la struttura di questo orologio, che, dopo la morte di lui, niuno ha potuto correggerlo e fissarvi i pesi convenienti. Ma un astrologo e grande artefice venne non ha molto di Francia a Pavia, e moltissimi giorni si affaticò nell unirne le ruote, e ottenne finalmente di combinarle a dovere, e di dar loro moto opportuno... (a). Da questo orologio la famiglia (a) Crede il sig. Landi che il Francese chiamato a racconciare la macchina del I)ondi, sia un argomento a provare che in Francia al par che in Italia erano al tempo stesso eccellenti artefici di tai lavori (t. 2.p. 343). Ma egli dovea avvertire che il Dondi formò la sua macchina certamente prima del 1 38q in cui morì, e che il Francese venne a Pavia a’ tempi del Savonarola che scrivea circa la metà del secolo xv.