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3 io LIBRO Corte, il fece prendere. Ma con tutto che fosse grande Astrologo, era uomo vano e di mondana vita, et erasi steso per audacia di quella sua scienza in cose proibite et non vere, però che la influenza delle stelle non costrigne a necessità, nè possono essere contro al libero arbitrio dello animo dell uomo , nè maggiormente alla prescienza di Dio, che tutto guida, e governa, et dispone alla sua volontà. E poscia nel capo seguente, ragionando della morte di Dino del Garbo, che avvenne quattro giorni appresso, dice ch’ei fu grande cagione della morte del sopraddetto Maestro Checco, riprovando per falso il detto suo libello, il quale haveva letto in Bologna, et molti dissono, che’ l fece per invidia. Della infelice morte di Cecco abbiamo un altro monumento che sembra tratto dagli atti della condanna, e che è stato pur pubblicato dal dottor Lami (L cit). Frater Accursius Florentinus Ordinis Fratrum Minorum, Inquisitor haereticae pravitatis , misso ad se processu die XVII Julii 1327 a Fratre Lamberto de Cingulo contra Magistrum Cechum de Esculo, citatoque Magistro Cecho ut praesente, in Choro Ecclesiae Fratrum Minorum de Fio* rentia anno 1327 Indictione x die XV mensis Decembris eum haereticum pronuntiavit; eumque reliquit saeculari judicio requirendum Domino Jacobo de Brescia Ducali Vicario praesenti et recipienti, animadversione debita puniendum; librum quoque ejus in Astrologia latine scriptum, et quemdam alium vulgarem libellum, Acerba nomine, reprobavit, et igni mandari decrevit, omnesque, qui tales aut similes