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3o8 LIBRO nominato suo medico e suo astrologo. Maria di Valois, moglie di Carlo, bramosa di fare pruova del sapere astrologico di quest’uomo sì famoso, pregollo a formare l’oroscopo a sè non meno che a Giovanna sua figlia, e a predire quai esse sarebbero state. Cecco per alcun tempo ricusò di deciderne, ma all’ultimo, importunato, disse che ambedue si sarebbono abbandonate alla dissolutezza. Il dispiacere che di questa risposta provò Maria, diede ansa ai nimici di Cecco, cioè a Dante, al Cavalcanti, a Dino e a Tommaso del Garbo, a nuovamente accusarlo , e tratti nel lor partito il vescovo d’Aversa cancelliere del duca e l’inquisitore Accorso, amendue Francescani, il misero Cecco, processato di nuovo per gli errori da lui insegnati, fu dichiarato eretico e condannato al fuoco, nel qual supplicio miseramente morì l’anno 1327. Così essi. Vuolsi qui osservare dapprima il grave anacronismo in cui essi cadono, facendo vivere l’anno Dante e il Cavalcanti, morti, il primo già da sei, il secondo pure già da più anni. Potrebbesi per avventura dubitare ancora se Giovanna, che fu poi regina di Napoli, fosse aliornata; perciocché Giovanni Villani, secondo la lezione di un codice citato dal Muratori (Script. Rer. ital, vol. 13,p. 717, nota a), dice che l’anno 1333 ella contava soli cinque anni di età. Ma non è sì certa quest’epoca che possiam su di essa fondarci. Ciò che è più degno d’osservazione, si è che il Villani, scrittore contemporaneo e fiorentino, di questo fatto non fa parola, e altra cagion non arreca della condanna di Cecco,