Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/338

SECONDO 301 que’ tempi, in altre a Giovanni XXII che non fu papa se non dopo la morte di Pietro (a). Celebre ancora è la sua interpretazione de’ Problemi d’Aristotele da lui cominciala in Parigi, e compita in Padova. Molte opere inoltre di Galeno ei recò di greco in latino, e molte di Àbramo Abenezra dall’arabo, e delle quali e di più altre operette da lui composte veggasi il diligentissimo co! Mazzucchelli. Egli però , non avendo veduto il passo da me più volte citato del Savonarola, ha ommesso di far menzione delle opere di Alessandro d’Afrodisia, eh’egli dice essere state tradotte da Pietro, mentre era in Costantinopoli: Transiulitque Alexandri Apliorismos, Probleniata, atque Ii/ietoricam; intorno alle quali opere di Alessandro veggasi il Fabricio (Bibl.gr. t. 6, p.62, ec.), a cui pure sono state ignote le versioni che falle aveanc Pietro. Questi ancora accenna di aver tradotti i Problemi del medico Alessandro: Alexander Medicus in problematibus a me translatis (Concil. di/fer. 6)j e di fatto i problemi che van sotto il nome del filosofo Alessandro (<x) Il sig. ab. Marini osserva (Degli Archiatri pontif, t. 2, p.29)) ec.) che nella edizione del trattatello de’ Veleni, fatta in Milano nel 1475 esso è dedicato Reverendissimo in Christo Patri et Domino Domino N. divina Provi denti a Summo Pontifici; col qual modo di scrivere s’indica che non sapeasi qual fosse il papa a cui esso era dedicato, forse perchè lo stesso autore non l’avea spiegato ed espresso nel suo originale, e che perciò i seguenti editori, volendo pure indovinare chi fosse quel papa, vi hanno sostituito quel nome che il capriccio loro ha dettato.