Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/335

XIII. Sua morte e circostanze della sua sepoltura. 298 LIBRO citati dal co. Mazzucchelli, hanno imbrattati i loro libri. Nè è maraviglia che in que’ secoli tenebrosi e si divolgassero e si credesser tai cose. Anche il Savonarola, benchè non ci narri alcuna cosa in particolare, confessa nondimeno ch’ei fu avuto in conto di mago, e aggiugne ch’ei non ardisce negarlo. Ma se son degni di qualche scusa i nostri maggiori che crederono a cotai follie, niuna ne meriteremmo noi, se seriamente ci trattenessimo a confutarle. Xm. Qualunque fosse il fondamento delle accuse con cui Pietro fu molestato, egli a’ 24 di maggio del 1315, avendo letto il suo testamento, si protestò di esser buon cattolico e di credere ciò che insegna la Chiesa e ciò che contiensi nel Simbolo degli Apostoli e in quello attribuito a S. Atanasio (*). La qual protesta si può veder presso il co. Mazzucchelli (Script. ital. t. 1, p. 6, nota 32). Anzi, se crediamo a Benvenuto da Imola, egli conobbe allora anche la falsità dell’astrologia; perciocchè questi racconta (Murat Antiq. ital. t. 3, p. 946) ch’essendo Pietro venuto a morte, rivoltosi agli amici, a’ maestri, agli scolari e a’ medici che stavangli intorno al letto, disse loro che a tre scienze avea egli in sua vita volto lo studio, la prima delle quali avealo renduto sottile, cioè la filosofia; la seconda, cioè la medicina, (*) 11 testamento legale di Pietro d’Abano si conserva presso il più volte lodato patrizio veneto sig. Giovanni Roberto Pappafava, rogato dal notaio Glierardino del già Fineto di Abano, e segnato a’ %’) di maggio del i3i5; e a’ piedi di esso si legge la professione di Fede segnala il dì precedente.